| E' abbastanza noto che io sia un appassionato di musica, appassionato e non esperto, poiché, per considerarsi esperti, la musica bisognerebbe saperla leggere e suonare e io non so fare entrambe le cose. Certo, se mi chiedete quali sono le note sulle righe e negli spazi con la chiave di Sol (quella di violino, per intenderci), questo lo so, lo insegnavano alle elementari: MI, SOL, SI, RE, FA e FA, LA, DO, MI e lo so pure nella notazione letterale dove A è il LA e così via: E, G, B, D, F e F, A, C, E. Il trucchetto per sapere a memoria questa notazione è facile: le note negli spazi formano la parola FACE e quelle sulle righe compongono Every Good Boy Deserves Favour, che è anche il titolo di un album dei Moody Blues, gruppo del quale parlerò prossimamente. Per quanto riguarda la pratica della musica, certo, anch'io ho martoriato una chitarra con qualche strimpellata, ma è roba di tanti anni fa e fatta pure maluccio, insomma, sono un tipo da Giro di DO in 80 giorni. Detto questo e dopo avere svegliato il malcapitato lettore caduto in un sonno profondo provocato dalla nenia delle 7 note, andiamo al sodo: da dove nasce questa passione per la musica e, soprattutto, cosa mi piace? Il tutto nasce dal fatto che ho un fratello e i cugini più grandi di me e loro hanno avuto l'età giusta al momento giusto, quindi, un giorno del 1964, mio fratello si presenta in casa con un 45 giri con la copertina arancione e la foto di quattro ragazzi un po' strambi per l'epoca, quattro capelloni, come si definivano allora. Prima di quel momento, la musica dominante era quella ascoltata e acquistata da mio padre, si passava da Frank Sinatra ai 45 giri di Vianello, a Paul Anka, a vari dischi di musica classica, allora diretta da gente come Toscanini o suonata da Rubinstein o Horowitz. Io ero piccolino, avevo 5 anni ed ero relegato alle canzonette e allo Zecchino d'Oro. Torniamo a bomba a quel 45 giri: avete capito chi fossero i quattro capelloni? Bene, i brani erano "Twist and shout" e "Misery", qualcosa di mai ascoltato fino ad allora. Da quel momento i Beatles sono stati una presenza fissa nel giradischi di casa, anche grazie a un compagno di scuola di mio fratello, che acquistava ogni loro album e puntualmente ce lo portava per farcelo ascoltare. In tutti questi anni non ho mai cambiato la mia opinione sui Fab Four: ci saranno stati musicisti più virtuosi, più preparati, più bravi di loro, ma nessuno è mai riuscito a essere grande e innovativo come loro; qualsiasi cosa venisse prodotta ... "... sì, ma i Beatles hanno già fatto qualcosa del genere". La musica moderna deve molto, moltissimo ai Beatles. E' il momento del video, ho trovato una chicca su YouTube, un cinegiornale del 1963, nel quale si parlava di un concerto dei Beatles a Manchester; vedrete l'atmosfera prima del concerto, il loro arrivo al teatro, loro che fanno gli scemi nei camerini, il pubblico che entra e l'inferno della Beatlemania mentre suonano "She loves you" e "Twist and shout". Pelle d'oca e lacrime garantite. A me fanno sempre questo effetto. Buona visione.
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